L. Pirandello diceva ” imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti”. Effettivamente, quanti di voi nella vita possono vantarsi di aver incontrato dei “volti“? Ovvero delle persone che si mostravano per quello che erano veramente? Beh, non so in quanti volti e in quante maschere vi siate imbattuti voi, ma io in vent’anni di vita ho incontrato un solo volto su centinaia di migliaia di maschere. Questa cosa mi ha sempre turbata, vedere che le persone cambiano e variano il loro comportamento in base alle situazioni o a chi hanno intorno … e mi è sempre sembrato innaturale cambiare noi stessi per adattarci agli altri. Certo, forse l’adattamento serve per preservarci, per cercare di non essere tagliati fuori dalla società … ma quanto conta veramente essere ai margini della collettività quando l’unica scelta che abbiamo è circondarci di maschere? Non so se il gioco vale la candela, forse è meglio starne fuori, guardare il mondo da lontano, dall’esterno, godersi lo spettacolo che gli altri mettono in scena stando comodamente seduti in disparte … ed intervenire solo , se tra le tante maschere, un giorno, apparirà un volto.
Mi piace quello che hai scritto qui. La mia sensatione, coi miei ventisei anni di esistenza (che comunque non cambia poi tanto dai tuoi venti), è che la gran parte delle persone ha effettivamente una maschera quando non la si conosce. E a man mano che ci si avvicina a questo/a sconosciuto/a, quando la persona si sente a suo agio e ti considera come un amico/a o per lo meno come alleato/a, è possibile intravedere il suo vero volto. Quando la gente mi fa vedere la sua rabbia, le sue ferite eccetera, in fondo in fondo sono fiera di aver raggiunto livelli di intimità in cui la maschera non sta più a nascondere la faccia.
Poi, c’è anche la gente falsa, e quella è meglio allontanarsene in fretta.
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