Riflessioni

Per quanto mi sia sempre sforzata di capire la mente umana mi sfuggono ancora troppi dettagli, troppe cose rimangono poco chiare, confuse , quasi inaccessibili. Una delle cose che ho sempre ritenuto meno chiare in assoluto è la reazione del nostro cervello agli avvenimenti che riteniamo “pericolosamente belli”. Insomma, come reagiamo quando, nonostante all’apparenza tutto sia perfetto, non riusciamo a trovare un errore o un difetto in una situazione prima vista perfetta. E’ come se non fossimo assolutamente capaci di essere felici, come se la felicità fosse sempre distante a causa di un difetto che spunta fuori proprio quando pensavi che tutto fosse perfetto. Sembra quasi che la nostra mente non sia capace di concepire la serenità , come se per sentirci completi dovessimo per forza trovare qualcosa che non va, e creare attorno ad essa un immenso problema per il quale sembra non esserci alcun rimedio. Per esperienza vi dico che chi assume un certo tipo di atteggiamento non si accorge mai di assumerlo, anzi, entra in uno stato di “rapimento” dalla realtà, in cui tutto il mondo è un immenso problema per il quale non esiste soluzione, anzi, la soluzione non si cerca neanche perché il bello è cullarsi nei problemi e farsi compatire e compiangere da chi ci sta intorno. Il discorso è certamente diverso, se non opposto, per chi un comportamento del genere lo subisce o lo vive passivamente. Dall’esterno un atteggiamento così pessimista e passivo risulta stancante e del tutto demotivante. Rende inutile ogni sforzo di chiarimento o discussione in quanto dall’altro lato c’è un ascoltatore sordo che non è assolutamente disposto a trovare alcuna soluzione perché trovarla vorrebbe dire risolvere il problema, e non avere più problemi vorrebbe dire avvicinarsi spaventosamente alla felicità … e questo non è ben accetto.

L’unica conclusione che sono riuscita a trarre durante questi anni è che esistono miliardi di persone diverse nel mondo, e tra queste anche chi non vuole essere felice. I motivi sono certamente molteplici , ed analizzarli tutti sarebbe impossibile ed improduttivo. L’unico consiglio che posso dare, quindi, a questi infelici cronici è di sforzarsi  di non trovare sempre il cosiddetto pelo nell’uovo, sforzarsi di vedere quel maledetto bicchiere mezzo pieno invece che  mezzo vuoto. Anche se spesso è estremamente difficile , sforziamoci di sorridere invece di stare male, discutere o arrovellarci sui problemi … vi assicuro che ogni minuto passato a sorridere vi cambierà la vita.

3 pensieri su “Riflessioni

  1. Ciao Federica,
    Volevo farti riflettere su una cosa che hai scritto: hai detto che gli infelici cronici dovrebbero sforzarsi di vedere il mondo con positività e di reagire ai problemi. Hai anche detto che elencate i motivi per cui la negatività sovrasta la vita degli infelici è improduttivo, però vorrei farti riflettere su una situazione, credo, piuttosto comune. E se il motivo dell’infelicità fosse dovuto alle persone che ci circondano? Intendo quelle che dovrebbero farti stare bene, non il tipo di persone passeggere (di quelle che incontri e poi si perdono nel nulla). Dico quelle vere, le persone care. Come risolveresti il problema? Fuggire da loro e decretare la loro infelicità a discapito della tua potrebbe essere la soluzione? Non ti sembrerebbe di essere incappata in un circolo vizioso, in cui la rassegnazione sembra essere la soluzione?
    A presto,
    M.

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    1. Ciao M.
      Penso che il tuo commento sia molto sensato e ti ringrazio per avermi sottoposto questo quesito. Penso però che le persone che ci circondano non debbano mai essere il centro di tutto, il centro della nostra vita siamo noi stessi. Non dobbiamo lasciare che gli altri influenzino il nostro modo di essere, non dobbiamo permettere che ci sovrastino, dobbiamo piuttosto cercare di capire i ragionamenti altrui con la massima razionalità, in modo tale da poter aiutare noi stessi nel decidere come affrontare i problemi. Come scrivo nell’articolo, tante cose apparentemente non sono chiare, ma tentare di capire gli altri è il primo passo per aiutare noi stessi e di imparare ,magari anche dagli errori altrui.

      Ma ricorda, il centro di tutto siamo noi stessi. Nessuno potrà mai darti la felicità se prima tu stessa non la doni a te stessa\o.

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